2022
Archicad è un software per la disciplina architettonica. Un’affermazione che ho spesso sentito dire da chi ha scelto di utilizzare altri software per avere un’offerta “interdisciplinare”.
È vero, Archicad è nato come il software degli architetti per gli architetti: uno strumento pensato per rispondere al meglio alle dinamiche di un processo coerente, alle necessità e agli obiettivi di gestione e rappresentazione di uno studio di architettura.
Eccoci di nuovo insieme in questa chiacchierata intergenerazionale (pur sempre tra giovani!) per riprendere le fila del discorso e scendere in campo con progetti concreti sviluppati negli anni con Archicad. Come anticipato nella prima parte di questo confronto ho nuovamente il piacere di chiacchierare con chi, con Archicad, ci ha sviluppato di tutto e di più: mio padre.
Qual è il limite di Archicad?
Il BIM è una cosa da giovani!
Questa affermazione mi ha spesso lasciato perplesso, fin quando non ho capito che mi fermavo a un significato superficiale. Superando la dimensione anagrafica, un atteggiamento “da giovani” è quello che apre le porte a un cambiamento, a occasioni di studio e di ricerca: è voglia di fare, di crescere e migliorare.
Un dialogo sul BIM da padre a figlio
Come anticipato nella puntata del podcast Educare a una maggiore consapevolezza del BIM, approdare sulle rive del nostro caro Archicad è stata la conseguenza implicita e non preventivata di un “giovane” architetto con cui avremo il piacere di dialogare in questo articolo: mio padre.
Ebbene sì, ho visto per la prima volta Archicad quando non sapevo ancora leggere e scrivere, su un monitor immenso a tubo catodico, che sembrava piegare la scrivania sotto il suo peso. Già da bambino, vedere delle simulazioni digitali di edifici, che avrei imparato a chiamare progetti, con ambientazioni tridimensionali e con la possibilità di “volarci attorno” mi incuriosiva incredibilmente. Ricordo che la domanda che mi ripetevo continuamente era: ma come ha fatto a fare tutte queste cose dentro al computer?
Molti anni dopo (noncurante degli avvertimenti paterni) mi sono iscritto al Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura. Primo semestre: nessuna traccia del fatidico mondo tridimensionale, solo disegni a mano e CAD. Scontento della mole di lavoro e dei processi macchinosi del disegno 2D, e supportato da una buona dose di pigrizia nei confronti di operazioni che possono essere svolte dai calcolatori, ho tirato fuori l’argomento con mio padre. Finalmente quel programma che avevo visto tante volte aveva un nome: Archicad. Per la prima volta, ho sentito parlare di BIM.
Ed eccoci qua, qualche anno più tardi a ripercorrere le dinamiche che ci hanno portato a scegliere di lavorare con gli strumenti e con le metodologie di cui oggi parleremo direttamente con te, papà. Ti lascio volentieri la parola per raccontarci come sei arrivato ad essere un architetto libero professionista, titolare del tuo studio a Teramo.
@quellochefabim: “Nella prima diretta del canale in compagnia di @arch.mdf abbiamo parlato delle figure BIM e del loro ruolo all’interno di un’azienda 🎳
Sono veramente indispensabili per implementare questa nuova metodologia? O si può far leva su altri professionisti o addirittura dinamiche personali?”
Il programma del BIM Manager Program è composto da tre moduli, ovvero BIM Office Management, Archicad Template Creation e BIM Project Coordination, che copre la maggior parte degli aspetti dell’implementazione BIM e dell’uso pratico in ufficio, modello e livelli di progetto.
I partecipanti che partecipano al programma possono ottenere il certificato BIM Manager Archicad, se superano i tre esami separati (uno per ciascun modulo) e forniscono un saggio che elabora l’esperienza e le aspirazioni BIM.
Il certificato è valido per 2 anni.
Gli strumenti e i benefici che la metodologia BIM mette a disposizione degli stakeholder coinvolti nella progettazione e costruzione di un manufatto edilizio possono applicarsi anche per scopi diversi, come conservare e riqualificare la nostra eredità. Parliamo di HBIM, il Building Information Modeling applicato al patrimonio storico (Heritage).
Essere architetto in Italia
“Fai l’architetto in Italia?”
Questa domanda spesso viene posta in tono retorico, perché si ha la percezione che l’architettura di oggi non sia più in grado di soddisfare l’estro creativo e le necessità economiche di chi pensa di fare di questo mestiere il proprio core business. È un’idea che si basa su alcune evidenze: la crisi economica che per oltre un decennio ha messo in ginocchio il settore edilizio, le direttive comunitarie sul consumo di suolo e il diffuso sfruttamento lavorativo delle nuove generazioni negli di studi affermati di architettura e ingegneria. L’Italia, invece, ha molto da offrire nel campo dell’architettura, soprattutto per chi decide di intraprendere sentieri ad oggi meno battuti con strumenti innovativi. L’eredità del costruito del passato, che generazioni di architetti e maestranze hanno realizzato, conservato e tramandato, con oltre 14 milioni di edifici e complessi edilizi (Istat, 2011), diventa oggi un’offerta quasi inesauribile da cui attingere per innescare dinamiche lavorative nuove, in ottica BIM; specialmente quando queste dinamiche vengono applicate al patrimonio artistico architettonico, appunto.
Entriamo nella storia: ri-costruiamo un Digital Twin
Model Breakdown: organizzazione e gestione del progetto in sotto-modelli BIM | Graphisoft Italia
A seconda di diverse esigenze progettuali e/o di utilizzo del modello BIM potrebbe essere utile e, a volte, necessario scomporre il proprio modello in più sotto-modelli; gestendo un file centrale per l’aggregazione di questi ultimi. Attraverso l’utilizzo dei Moduli vedremo come organizzare e gestire flussi di dati e geometrie fino all’utilizzo avanzato di sistemi di nidificazione e risoluzione di alcune problematiche inerenti il tema.
Model Checking in Archicad: strumenti di controllo self-service | Graphisoft Italia
Ogni modello BIM deve sempre rispettare gli standard di studio: il model checking interno ci permette un controllo preliminare direttamente in Archicad.
In un flusso di lavoro BIM, un aspetto davvero fondamentale è verificare la correttezza del modello informativo. Questo è necessario per produrre dei deliverables di progetto coerenti con gli standard di studio con le richieste del cliente.
L’utilizzo strategico di strumenti interni ad Archicad consente di implementare un preliminare processo di controllo qualitativo dei modelli in modo autonomo, anziché usare fin da subito software di terze parti dedicati.
2021
Espressioni dinamiche: Strategie di automazione in Archicad | Graphisoft Italia
Con le Proprietà basate sulle Espressioni possiamo rendere dinamici alcuni elementi del progetto BIM per ottenere un modello intelligente e automatizzato.
Automatizzare e ridurre le azioni ripetitive sono alcuni dei tanti vantaggi che ci offre la metodologia BIM. Combinare diverse tipologie di parametri permette di rendere dinamici alcuni elementi di progetto in relazione alle esigenze progettuali e alla stessa fase creativa.
Tramite le Proprietà basate sulle Espressioni, è possibile ottenere un modello BIM intelligente in grado di restituire in tempo reale una serie complessa di informazioni e feedback qualitativi grafici.
BIM Class Superbonus 110% | BIM Object
Partecipazione in qualità di relatore alla BIM Class Superbonus 110%. Verranno affrontate alcune tematiche riguardo la gestione di un processo BIM: la definizione dei concetti fondamentali del BIM, i benefici e le opportunità che questa metodologia può portare a progettisti e produttori coinvolti, attraverso esempi pratici di progettazione integrata per interventi di Superbonus 110% che dimostrano le potenzialità del Building Information Modeling come strumento di marketing per ampliare il proprio business.
MILANO IN TRANSIZIONE: AZIONI E STRATEGIE PER UN FUTURO RESILIENTE | Comune di Milano
BIM Focus: Interior Design & Retail | Graphisoft Italia
Le I del BIM: dall’Informazione all’Interoperabilità per l’Interior Design
A differenza delle altre discipline di progettazione il BIM deve ancora raggiungere il pieno delle sue potenzialità nel settore dell’Interior Design. Partendo dallo sviluppo di una Libreria BIM di studio fino ai sistemi di progettazione e controllo più complessi è possibile gestire il progetto di interni in ogni suo aspetto: dalla restituzione grafica alla catalogazione degli oggetti di arredo fino alla standardizzazione semplice ed avanzata degli elementi di finitura.
Libreria BIM | Graphisoft Italia
Nei software di BIM Authoring la rappresentazione grafica degli elementi di arredo per l’Interior Design va relazionata con aspetti organizzativi e gestionali. L’obiettivo è poter comunicare efficacemente gli intenti progettuali al cliente e ottimizzare il flusso di lavoro interno dei progettisti, spaziando fra tematiche normative, geometriche e informatiche.
2019
Complesso sportivo a Sesto San Giovanni | Milano
Progetto architettonico, strutturale e impiantistico con metodologia BIM di un complesso sportivo quale occasione di riqualificazione urbana dell’area in adiacenza alla stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni.
Progettisti: Arch. Maria Giulia Di Donato, Arch. Matteo Di Filippo, Arch. Chiara Menaguale
HBIM | La Certosa di Pavia
Rilievo fotogrammetrico e costruzione della nuvola di punti; successiva ricostruzione del gemello digitale di alcuni meravigliosi ambienti della Certosa di Pavia al fine di conoscere e ri-costruire, virtualmente, il patrimonio storico artistico italiano. Il modello HBIM, oltre a restituire la natura geometrica del manufatto architettonico, ne rivela informazioni descrittive: dallo stato di conservazione alle tipologie di volta in copertura e permette di raccontarlo molto dettagliatamente attraverso simulazioni digitali.
Arch. Maria Giulia Di Donato, Arch. Matteo Di Filippo, Arch. Francesco Rossi
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